Licosa è una frazione del comune di Castellabate in provincia di Salerno, costituita da un promontorio denominato Enipeo da Licofrone o Posidio da Strabone che ospita un vasto parco forestale di macchia mediterranea.
Il nome deriva dal greco Leukosia (Λευκωσία, pron. lefkosía in greco moderno) che significa “bianca”, e la leggenda vuole che Leukosia sia una delle tre sirene che Ulisse incontrò nel suo viaggio, nell’Odissea omerica. Il toponimo è quindi strettamente correlato con quello della capitale cipriota Nicosia (Lefkosía in greco, Lefkoşa in turco) e, con quello del comune siciliano di Nicosia (EN).
La frazione di Punta Licosa con i suoi 72 abitanti è suddivisa in tre zone:
- Licosa I (la località centrale dal promontorio di Licosa fino alla Punta di Licosa che conta 28 abitanti);
- Licosa II (la località pianeggiante di Licosa verso Ogliastro Marina che conta 37 abitanti);
- Licosa III (la località nei pressi del Vallone Alto di Licosa verso il porto di San Marco che conta 17 abitanti).
All’area di Licosa si accede da due ingressi stradali principali: uno a nord composto da una antica mulattiera che inizia nei pressi del porto di San Marco di Castellabate e attraversa il Vallone Alto di Licosa e un altro a sud, nei pressi della punta di Ogliastro Marina, a traffico limitato con cancello di controllo. Alla punta di Licosa è collegato il molo che ospita piccole imbarcazioni da pesca come i gozzi.
La località si trova sulla costa tirrenica a nord del Cilento, il suo territorio è totalmente all’interno del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Si trova nella parte meridionale del comune di Castellabate, fra le frazioni diSan Marco e Ogliastro Marina. Da Castellabate dista circa dieci chilometri, 8 da Santa Maria, 10 da Agnone Cilento, 16 da Acciaroli, 20 da Agropoli e circa 70 da Salerno. L’area forestale, composta da macchia mediterranea che arriva fino al mare – tutelato dall’istituzione dell’area marina protetta Santa Maria di Castellabate -, ospita al centro la frazione, un piccolo borgo di alcune decine di abitanti posto alle pendici del Monte Licosa (326 m s.l.m.).
La sua estremità, in corrispondenza della quale si colloca l’isoletta omonima con il faro, chiude a sud il golfo di Salerno, e rappresenta un punto importante per la navigazione fin dai tempi antichi. L’Isola ospita l’habitat naturale di un particolare tipo di lucertola endemica dalla livrea verde e azzurra, la Podarcis sicula klemmeri.
Dati tecnici: Circuito di Monte Licosa
- Tipologia percorso: T/E
- Lunghezza: 20 km circa
- Altezza massima raggiunta: 326 mt
- Tempo di percorrenza: 10 ore circa con soste
- Luogo di partenza: Porto di San Marco Di Castellabate
- Tipologia percorso: circuito con partenza ed arrivo nei pressi del porto di San Marco di Castellabate ( in alternativa si può partire ed arrivare anche da Ogliastro marina)
- Punti d’interesse: Isola di Licosa, torre di Licosa e torre Cannitiello situate lungo la costa, torre del semaforo situata in cima al monte Licosa, cappella di Santa Maria del soccorso, palazzo granito, convento sant’Antonio Abate, lapide commemorativa dei caduti del velella.
- Sentieri d’interesse: numerosi sono i sentieri escursionistici, attrezzati in alcuni casi, anche come percorsi botanici. Due sono i percorsi principali, entrambi di km 10 circa, con partenza dal porto di san Marco di Castellabate ed arrivo ad Ogliastro Marina o viceversa. Il primo percorso, forse quello più importante e conosciuto, si sviluppa lungo tutta la costa, mentre il secondo, più impegnativo, raggiunge la cima del monte Licosa posta a 312mt slm.
- Flora: La zona di Licosa, come quella del vicino monte Tresino, ha al suo interno un area marina protetta. Seguendo il tratto di costa che inizia a San Marco di Castellabate e finisce nei pressi della spiaggia denominata spiaggia delle tartarughe ad Ogliastro Marina, ci si imbatte in numerose specie vegetali. A far da padrona, troviamo la macchia mediterranea, numerose formazioni di pino d’aleppo modellati dal vento e piante di carrubo. A quest’ultimo, si deve il nome della strada chiamata viale dei carrubi.
- Fauna: uno degli animali più diffuso sul promontorio di Licosa è Il cinghiale, inoltrevi troviamo anche la volpe, il tasso, la donnola, la faina, il riccio e numerosi serpenti tra cui il biacco in dialetto “u sierpo niuro” e la biscia. Nell’area marina protetta, si trovano numerose specie, tra cui il pesce pappagallo,la Syriellacastellabatensis (un crostaceo che prende il nome dalla zona), una numerosa bioconcrezione formata da verminidi, simili alle barriere coralline tropicali, gorgonie, ricci di mare, spugne, colonie di nacchere e tartarughe caretta caretta ecc.
Oltre al sentiero descritto vi è la possibilità di modificare, prolungando o abbreviando il percorso, in base alle caratteristiche e alle richieste degli escursionisti.